Dichiarazione di origine preferenziale: che cos’è e come funziona

Quando si parla di commercio internazionale può essere necessaria la cosiddetta dichiarazione di origine preferenziale. Si tratta di un documento che attesta dove è stata fisicamente prodotta una determinata merce. Non è quindi un elemento che consente di definire il punto di partenza di una spedizione, ma soltanto l’origine in senso stretto.

Ecco perché nel settore delle esportazioni è importante andare ad approfondire questo argomento, cercando di capire di cosa si tratta e come compilare una dichiarazione di origine preferenziale.

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Dichiarazione di origine preferenziale: cos’è

La dichiarazione di origine preferenziale è un documento scritto, su carta intestata del fornitore, e che viene richiesto da colui che acquista al fine di documentare il paese in cui ha origine il prodotto che è stato venduto. La dichiarazione di origine preferenziale può essere a lungo termine –  in ogni caso massimo 2 anni -, ma esistono anche delle apposite soluzioni per singola fornitura.

Le fonti delle regole che disciplinano l’origine preferenziale sono i protocolli degli Accordi di libero scambio stipulati dall’Unione Europea con numerosi paesi – ad oggi sono più di 30. Nel momento in cui un prodotto ottiene la qualifica di originario, questo può usufruire dell’abbattimento parziale o totale dei dazi nel paese accordatario.

La dichiarazione di origine preferenziale delle merci nasce quindi dall’esigenza di individuare il paese di destinazione delle stesse, al fine di abbattere parzialmente o totalmente i dazi doganali nel momento in cui sussistono le condizioni grazie agli accordi di libero scambio stipulati tra l’Unione Europea e i paesi accordisti. 

Ecco quali sono:

  • ANDORRA – AD
  • ALBANIA – AL
  • ALGERIA – DZ
  • AFRICA, CARAIBI E PACIFICO – ACP
  • AUTORITA’ PALESTINESE DELLA WEST BANK E STRISCIA DI GAZA – PS
  • BOSNIA ED ERZEGOVINA – BA
  • COLOMBIA – O
  • COSTA RICA – CR
  • COREA DEL SUD – KR
  • CEUTA E MELILLA (SPAGNA) – C
  • CILE – CL
  • EGITTO – EG
  • EL SALVADOR – SV
  • FORMER YUGOSLAV REPUBLIC OF MACEDONIA (FYROM) – MK
  • GEORGIA – GE
  • GIORDANIA – JO
  • GUATEMALA – GT
  • HONDURAS – HN
  • ISRAELE – IL
  • ISLANDA – IS
  • ISOLE FAROE (DANIMARCA) – FO
  • LIBANO – LB
  • MAROCCO – MA
  • MESSICO – MX
  • MOLDAVIA – MD
  • MONTENEGRO – ME
  • NICARAGUA – NI
  • NORVEGIA – NO
  • PANAMA – PA
  • PERÙ – PE
  • SERBIA – RS
  • SIRIA – SY
  • SVIZZERA – CH
  • SUDAFRICA – ZA
  • TURCHIA – TR
  • TUNISIA – TN
  • UCRAINA -UA
  • KOSOVO – RS- KM

Criteri nella determinazione dell’origine preferenziale

Generalmente il fatto di essere stato interamente prodotto in un certo luogo è il fattore che determina l’origine preferenziale di un bene. Al contrario, per l’origine non preferenziale viene considerato anche il fatto di aver subìto in quel determinato luogo l’ultima significativa trasformazione.

Le regole specifiche per l’attribuzione dell’origine preferenziale cambiano in funzione dell’accordo in essere tra l’UE e il Paese di destinazione della merce e con il codice di nomenclatura combinata del bene. 

Ad ogni modo, per tutti i prodotti valgono due principi di fondo:

  1. Il bene deve essere stato interamente ricavato nel luogo di origine, come ad esempio nel caso di prodotti agricoli, animali o materie prime. 

Al fine dell’origine preferenziale non hanno valore le procedure che i vari accordi definiscono come trasformazioni insufficienti. Tra queste abbiamo: 

  • le operazioni di conservazione che assicurano il buono stato del bene durante lo stoccaggio e il trasporto;
  • la macellazione – per i prodotti di origine animale; 
  • l’aggiunta di loghi ed etichette;
  • la pressatura o stiratura – per i tessili;
  • il taglio, la snocciolatura, la sgusciatura e la sbucciatura – per frutta e verdura;
  • la miscelazione di prodotti diversi;
  • lo stoccaggio, il lavaggio o la rimozione di polvere; 
  • la rimozione o la verniciatura di rivestimenti;
  • l’assemblaggio o lo smontaggio del prodotto in parti;
  • una combinazione di queste operazioni.

I componenti e le materie prime di origine estera – diversa da quella preferenziale – devono essere stati importati in modo definitivo, senza che vi sia la possibilità di restituzione. Questo significa che non possono aver beneficiato di rimborsi o esoneri sui dati nel momento della loro importazione.

  1. Il bene dev’essere direttamente trasportato dal Paese di origine a quello di destinazione, senza transitare attraverso altre nazioni.

Quando è utile la dichiarazione di origine?

La dichiarazione di origine serve ad attestare l’origine delle merci nella situazione in cui il soggetto che esporta non produce direttamente il bene. Bisogna però sottolineare come questa non sia l’unica soluzione a disposizione: tale procedura viene eseguita anche nel momento in cui chi esporta la merce è anche il produttore del bene stesso.

Ciò avviene quando la trasformazione è sufficiente a conferire l’origine, e la dichiarazione di origine preferenziale ha la funzione di prova.

Come si compila

La conseguenza che deriva dalla mancanza dei requisiti della dichiarazione di origine preferenziale è la ripresa dei dazi, oltre che l’insorgenza di un inevitabile contenzioso tra i protagonisti della stessa transazione. Per questo motivo è necessario conoscere tutti i dettagli utili alla sua compilazione. 

Innanzitutto devi considerare che hai due tipi di documento: quello per la soluzione a lungo termine e quello per la singola fornitura. 

Se ad esempio prendiamo come punto di riferimento la dichiarazione di origine preferenziale a lungo termine, ecco quali sono i punti più importanti da prendere in considerazione.

Ai sensi del Regolamento di esecuzione (UE) 2017/989, la dichiarazione a lungo termine deve indicare delle date fondamentali, tra cui il rilascio in cui è stata compilata la domanda, la data di termine e la data di inizio della validità. In particolare la data di inizio della validità non può essere anteriore a 12 mesi o posteriore a 6 da quella del rilascio. La data di termine invece non può essere posteriore a 2 anni dopo il rilascio.

La dichiarazione di origine preferenziale deve essere preferibilmente redatta in lingua inglese e su carta intestata del fornitore.

Contattaci se hai dubbi sulla compilazione della dichiarazione di origine preferenziale. Il nostro team di esperti è sempre pronto a darti il massimo supporto possibile. 

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La redazione di Porto Franco Italia

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