Spedire all’estero vuol dire effettuare gli stessi passaggi di una qualsiasi spedizione che viene fatta all’interno del territorio italiano. L’unico aspetto che cambia è soltanto quello normativo internazionale e che riguarda lo Stato di destinazione. Parliamo quindi del pagamento di dazi, della necessità o meno di allegare specifici documenti ed essere a conoscenza delle eventuali restrizioni per alcuni prodotti.
Le maggiori differenze si hanno nel momento in cui si parla di spedizione UE e spedizione extra UE. Infatti, se nei Paesi che aderiscono alla CEE è richiesta soltanto la lettera di vettura, per i paesi extra CEE si sommano dazi, documenti e problematiche che riguardano il passaggio da una dogana all’altra. Inoltre, a cambiare notevolmente sono anche i costi: cambiano le tempistiche e cambia il vettore – aereo, container, treno, camion.
Spedire all’estero: dogana
Una delle maggiori differenze tra spedizione UE ed extra UE è la dogana. Si tratta dell’ente pubblico che ha il compito di controllare persone e merci in entrata e in uscita dallo Stato cui fa riferimento. Il suo compito è quello di evitare la fuoriuscita e l’ingresso di oggetti:
- proibiti;
- illegali;
- potenzialmente pericolosi.
Negli uffici doganali italiani è usato un particolare sistema di codici chiamato TARIC, in grado di identificare e catalogare ogni oggetto. In questo modo, consente ai funzionari di capire subito se è possibile consentire la circolazione di un pacco oppure di bloccarlo.
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Spedire all’estero: cosa comporta spedire al di fuori della CEE
Soprattutto quando si ha a che fare con viaggi e spedizioni al di fuori dei paesi CEE, le dogane hanno sicuramente un ruolo fondamentale in termini di sicurezza.
Quando si spedisce al di fuori della CEE, le procedure sono molteplici e cambiano sulla base delle norme vigenti dei diversi Stati. Il nostro consiglio è quello di navigare sulla banca dati della Commissione europea relativa all’accesso ai mercati per avere un quadro completo sulle varie differenze.
In generale, la maggior parte degli Stati UE e gli Stati Uniti hanno semplificato e automatizzato i controlli, rendendo più rapido il processo.
Tuttavia, in altre economie emergenti le dogane tendono ancora a richiedere una mole maggiore di documenti. Per questo motivo i controlli possono essere molto più lenti. Ad ogni modo, la maggior parte dei corrieri è in grado di offrire a riguardo un supporto concreto ai propri clienti.
Leggi anche la nostra guida su Come organizzare una spedizione all’estero: tutto quello che c’è da sapere.
Spedizione extraeuropea: documenti necessari
A prescindere dalla dogana, durante un processo di spedizione tramite corriere i ritardi ed i problemi di altro genere possono essere anche causati dalla poca attenzione di chi spedisce o da soggetti terzi – come lo stesso corriere.
Quando si spedisce un pacco, la prima cosa da fare è quindi quella di informarsi accuratamente sul tipo di documentazione necessaria. Successivamente dovrai compilare, sempre con estrema attenzione, questi documenti, in modo tale da velocizzare e semplificare i processi di controllo. Inoltre, è proprio su questi documenti che emerge la vera differenza tra spedizioni extraeuropee e spedizioni europee.
Per spedire al di fuori dell’UE è necessario preparare e allegare due documenti, che dovranno essere accompagnati da una copia di documento personale:
- fattura commerciale: devono essere indicati tutti i dati che riguardano la spedizione – valore, descrizione contenuto, destinatario, mittente e molto altro ancora;
- dichiarazione di libera esportazione: costituisce una dichiarazione di responsabilità assoluta da parte del mittente, all’interno della quale sono elencate normative ed eccezioni attinenti.
Fattura commerciale: perché fare attenzione
Soffermiamoci per un attimo sulla fattura commerciale. In questo documento le informazioni devono sempre essere complete, precise e chiare.
La prima parte della fattura commerciale riguarda i dati relativi alle persone coinvolte, quindi:
- mittente;
- destinatario;
- compratore: nel caso in cui chi paga non è il ricevente del pacco, è indicato come venduto a;
- spedizioniere.
La seconda parte del documento si riferisce al contenuto. Per prima cosa bisogna dichiarare il valore relativo alla merce spedita, che deve essere descritta in ogni suo punto chiaramente, senza che vi sia la possibilità di fraintendimenti. Infine, è importante e necessario dichiarare:
- il materiale da cui è composto il contenuto del pacco;
- la destinazione d’uso;
- il Paese di origine e di produzione;
- eventuali numeri di serie;
- quantità/unità.